Unpacking Caster Semenya's Legacy: Scrutinizing the evidence, values and norms of the World Athletics criteria for eligibility in the female category
- Titolo:
- Unpacking Caster Semenya's Legacy: Scrutinizing the evidence, values and norms of the World Athletics criteria for eligibility in the female category
- Quando:
- 26-05-2024
- Dove:
- Piattaforma online
- Categoria:
- Webinar
La prof.ssa Camporesi è stata ospite del XXIV Congresso Nazionale AIPS che si è svolto a maggio 2024 a Torino. Per tutti i nostri soc* e sostenitor* che non hanno potuto partecipare in diretta e per coloro che volessero rivederlo abbiamo messo a disposizione in area riservata la registrazione della keynote con i sottotitoli in italiano.
Silvia Camporesi è una studiosa di bioetica ed etica applicata allo sport e, partendo dal caso Semenya, porterà al Congresso Nazionale una importante riflessione sul binarismo di genere nello sport e sui criteri di idoneità alla partecipazione delle persone in transizione di genere e intersessuali nella pratica sportiva.
Abstract Keynote:
Nel caso Mokgadi Caster Semenya v. International Association of Athletics e Athletics South Africa v. International Association of Athletics (CAS 2018/O/5794), il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) ha stabilito che i regolamenti sulle Differenze di Sesso nella Differenziazione (DSD) di World Athletics sono misure appropriate per livellare il campo di gioco nello sport. In questo discorso principale, contestualizzerò storicamente le regole e i regolamenti che sono stati applicati per limitare l'idoneità a competere degli atleti con condizioni DSD negli eventi sportivi femminili. Riconoscendo che equità e iniquità rimangono concetti contestati e utilizzati selettivamente nello sport, sia dai politici che dagli arbitri, sostengo che l'equità nella competizione potrebbe essere operativizzata sulla base del principio di parità di opportunità e della raggiungibilità del vantaggio all'interno di una determinata categoria. Per applicare e testare questa concezione di equità, presenterò una revisione delle evidenze riguardanti la raggiungibilità del vantaggio associato alle donne con condizioni DSD rispetto alle atlete femminili senza condizioni DSD note. Le mie conclusioni saranno due. In primo luogo, le prove disponibili suggeriscono che il grado di vantaggio che gli atleti con condizioni DSD possono sperimentare è raggiungibile da altre atlete femminili, che non hanno la stessa condizione, quindi il vantaggio degli atleti con DSD non può essere considerato ingiusto nei confronti degli altri atleti basandosi sul principio di parità di opportunità. In secondo luogo, lo standard eccezionalmente basso, e a mio avviso ingiustificabile, di ammissibilità delle prove di una "persona ragionevole in buona fede", che il CAS ha permesso a World Athletics nel caso CAS 2018/O/5794, contribuisce a continui scontri su prove e valori, derivanti da concezioni contrastanti di ciò che conta come vantaggio sleale nello sport, e da concezioni contrastanti sul grado di discrezione che dovrebbe essere concesso a World Athletics nella regolamentazione dei corpi atletici femminili.
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